MGS: da dove vengono gli animatori?

Il MGS accompagna ragazzi/e e giovani, sia a livello personale che nelle dinamiche di gruppo e ambiente, nella loro crescita personale, perché, come diceva Don Bosco, possano essere «buoni cristiani, onesti cittadini e in futuro degni abitatori del cielo».

– dal sito MGS Italia

MGS è l’acronimo di “movimento giovanile salesiano”, nato nel 1988 al centesimo anniversario della morte di San Giovanni Bosco, e il luogo in cui si incontrano tutti i gruppi, le associazioni, le realtà giovanili che si riconoscono nella spiritualità giovanile salesiana.

Questi ragazzi si lasciano coinvolgere in un cammino educativo di formazione umana e cristiana, che sfocia in un impegno concreto di animazione e servizio. Contrariamente a quanto la maggior parte della gente crede, gli educatori del MGS non si impegnano soltanto ad accompagnare i ragazzi alla cresima, sacramento che consente al fedele di accogliere nel suo cuore i doni dello Spirito Santo. Infatti, lo scopo principale del movimento è quello di sensibilizzare il maggior numero di giovani possibile circa l’importanza del volontariato inteso come dedica disinteressata del proprio tempo in favore del sociale. Come tutti sanno, appuntamento consueto dell’oratorio di Monsano è l’Estate Ragazzi in cui bambini e bambine possono trascorrere del tempo divertendosi e avvicinandosi alla figura di Don Bosco, grazie al contributo di innumerevoli volontari. La maggior parte di quest’ultimi sono, proprio, ragazzi formati attraverso il percorso pastorale del MGS.

Da circa 8 anni, il movimento monsanese è parte attiva del progetto “Arance per le Missioni” (visibile in foto) che ha come obiettivo la raccolta fondi da destinare alle Ispettorie Salesiane che lavorano nei paesi più poveri. Quest’anno le arance, vendute il 16 e 17 gennaio, andranno a finanziare alcuni dei progetti selezionati dall’Ispettoria Italia Centrale, in particolare le missioni salesiane nel Cairo, in Egitto, e in Siria, dove gli aspri conflitti in corso stanno dilaniando il tessuto sociale dei tre paesi.

Per fare del volontariato non sono richieste qualifiche specifiche, basta mettere a disposizione tempo e voglia di fare. Si ottiene così riconoscimento sociale e una gratificazione personale nonché benessere psicologico.

Se pensiamo alle solitudini umane, alle tante disgregazioni e la scarsità di valori nella società odierna si manifesta sempre più il bisogno di effettuare un percorso di volontariato tramite il quale si cerca di riempire e colmare vuoti sia nell’ambito sociale sia nella nostra anima.

Giulia Parasecoli, animatrice MGS