Il Centro della Comunità

Discover Monsano

Monsano appare tranquillo sulla sua collina al viaggiatore che solca la superstrada diretto al mare o verso i monti, è piccolo, forse, ma è pur sempre uno dei più importanti centri commerciali della Vallesina: ha sviluppato a valle un’ampia zona industriale ma conserva nel nucleo storico, a 191 metri di altezza sul livello del mare, la tranquillità e il fascino di una quieta località collinare. Il territorio, che si estende su una superficie di 14,2 chilometri quadrati, declina delicatamente, punteggiato di olivi, verso la pianura. Il suo meraviglioso panorama spazia dal mare, con il Monte Conero, agli Appennini, dai Sibillini fino al monte Catria.

– dal sito monsanocult.eu 

Un luogo simbolo

La struttura che ospita la nostra sede e la maggior parte delle nostre attività, affacciata sulla piazza principale del paese di Monsano, è uno dei luoghi simbolo di aggregazione, volontariato e sostegno ai più deboli per la comunità locale. Edificata nei primi anni trenta come ricovero per anziani ed inabili al lavoro, è stata poi convertita in centro per le attività gestite dalla parrocchia e circolo. Dal secondo decennio degli anni duemila ospita la sede della nostra associazione e quella del gruppo scout, rimanendo un luogo aperto per tutte le esigenze della comunità.

(Quasi) 100 anni di storia

Per conoscere di più sulle radici e la fondazione, ecco un documento originale del 1934, firmato dal parroco di allora don Carlo Porfiri, gentilmente concesso da A. Pieralisi. Il numero unico per i cittadini di Monsano descrive ogni dettaglio della nascita della Casa di Riposo Alfredo Mancini, inaugurata nella mattina del 10 Giugno 1934.

La Casa di Riposo fu requisita da soldati tedeschi agli inizi del 1944, dopo dieci anni di attività, ed i ricoverati presenti vennero trasferiti presso le strutture presenti in San Marcello e Belvedere, paesi vicini. Nell’autunno dello stesso anno le truppe alleate entrarono nella Vallesina e raggiunsero anche Monsano: la dodicesima squadriglia della Royal Air Force presidiò il paese, stabilendo nel ricovero la mensa ufficiali.

Nel 1948 cessò l’attività della Casa di Riposo per mancanza di finanziamenti, di un numero sufficiente utenti e anche di assistenza, che fino a quel momento era affidata alle suore Figlie di Sant’Anna residenti presso la parrochia. Con l’intestazione del fabbricato all’allora neo-riconosciuta Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo, nel maggio 1968, si riaffermò la finalità per cui l’immobile era stato costruito, ovvero “si dovrà destinare in perpetuo a Casa di Riposo o altre attività assistenziali”. Per prevenire l’abbandono, negli ultimi anni ’60 la struttura venne data in concessione alla scuola per corrispondenza Dante Alighieri, sostituita nel 1972 dal Convitto Professionale Femminile organizzato dall’Istituto di Addestramento Lavoratori.

Nel settembre 1982 nacque il Centro della Comunità Alfredo Mancini, grazie all’imponente ristrutturazione resa possibile da una notevole donazione da parte della famiglia Pieralisi. In memoria di Anna Parasecoli Pieralisi venne fondato il Centro Diurno per Anziani, in attività fino agli anni duemila e promotore di numerosissime attività, anche con il sostegno dell’Amministrazione Comunale.

Dal 2011 subentra nella gestione L’Oratorio Don Bosco Monsano, forma embrionale dell’APS attualmente presente, che crea il campetto annesso all’edificio. Tra le tante attività promosse, la struttura ospita in estate i campi missionari organizzati Circoscrizione Salesiana dell’Italia centrale. Vari ammodernamenti sono stati effettuati negli ultimi anni, su tutti la ristrutturazione del piano terra per renderlo a misura di bambino, dopo la conclusione dell’attività di bar. Nel novembre 2017 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche pone sull’immobile il vincolo di dichiarato interesse culturale.


Per le numerose informazioni ed i documenti presenti nell’ultima sezione di questa pagina, grazie ai quali è stato possibile ricostruire la storia della struttura affidata alla nostra associazione, un sentito ringraziamento ad Amelia Pieralisi e Don Savino Capogrossi.